lunedì 15 dicembre 2014

Ringo vegan






A cura di Paola Laura Fabbri
Lo sappiamo tutti che cosa sono i ringo ma io un po’ della loro storia la condivido comunque. sarà deformazione professionale, visto che mi occupo di storia del costume e della moda
I Ringo sono biscotti prodotti dalla Pavesi, nati nei primi anni sessanta. Tradizionalmente i Ringo sono composti da due biscotti uno alla vaniglia ed uno al cacao), uniti fra loro da uno strato di crema al latte, anche se negli anni sono state prodotte numerose varianti.
L'idea dei Ringo venne a Mario Pavesi dopo un viaggio negli Stati Uniti. Mario Pavesi voleva lanciare un prodotto destinato ad una fascia di pubblico più adulta, rispetto a quella verso cui si rivolgeva l'altro prodotto di punta dell'azienda, i pavesini. Quindi il target di riferimento erano gli adolescenti, e non a caso il nome Ringo era preso in prestito da quello di Ringo Starr, componente del gruppo britannico The Beatles, molto popolare fra i giovani all’epoca. In seguito le campagne pubblicitarie del prodotto punteranno principalmente sul mondo dello  e sul concetto di interrazzialità, simbolicamente rappresentato dai differenti colori dei biscotti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ringo_%28biscotti%29

Adoravo i Ringo, quand’ero vegetariana, fino a quattro anni fa, ne mangiavo parecchi (pur essendo consapevole delle schifezze contenute, come del resto la maggior parte dei prodotti industriali) con il seguente sistema: li aprivo, leccavo la crema interna poi mangiavo prima la parte al cacao e dopo quella bianca. Ho cercato ricette vegan di Ringo ma ne ho trovate solo un paio una peggio dell’altra, una addirittura con all’interno ricotta vegan fatta con il tofu, per me inaccettabile. Ho fatto qualche esperimento e mi pare che questo sia discreto. Il problema è creare la farcitura, non i due biscotti.
Ingredienti:
Per il biscotto bianco
150 gr. di farina, quella che preferite io ho usto la 0
100 di amido di frumento (frumina) o amido di mais
100 gr. di zucchero, quello che preferite

130 gr. di burro vegetale ( burrolì, burro di cacao, margarina, margarina autoprodotta) oppure 80 gr. di olio evo dal sapore delicato
Per la versione al cacao aggiungere a questi ingredienti
20 gr. di cacao.
Per la farcitura interna:
100 gr. di burro vegetale, l’ideale sarebbe quello di cacao
100 gr. di zucchero a velo, si può arrivare fino a 150 gr. se si preferisce un risultato più dolce (rischia però di diventare stucchevole)
I semi di una stecca di vaniglia
Setacciare la farina con l’amido e lo zucchero e il cacao (solo per la parte scura). Unire il burro e con la punta delle dita intriderlo con la farina. Impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere gli impasti in pellicola da cucina e far riposare in frigorifero per almeno un’ ora. Trascorso il tempo di riposo riprendere gli impasti, stenderli in una sfoglia spezza 5 mm. circa. con un coppa pasta rotondo ritagliare i discetti e cuocerli in forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti. Sfornare e farli raffreddare.
Preparare la farcia. Lavorare a crema il burro ammorbidito con lo zucchero a velo e la vaniglia. Far riposare mezz’ora in frigo. Spalmare un po’ di crema su un biscotto e chiuderlo con l’altro.
Con due biscotti al cacao otteniamo gli Oreo ma bisogna aggiungere 50 gr. di cacao invece di 20


4 commenti:

Unknown ha detto...

quanto tempo si mantengono?

paradisodeidolcivegan ha detto...

A dire il vero non saprei, sono scomparsi in poche ore ma considerando la crema al massimo un paio di giorni

Unknown ha detto...

più di tutto mi piace la descrizione di come li degustavi ;)

paradisodeidolcivegan ha detto...

Ahahahaha, lo faceva anche mia sorella e ora, nonostante i miei 55 anni e 50 di mia sorella, se ci capita un Oreo fra le mani, facciamo la stessa cosa, non in pubblico ovviamente :-D :-D

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